ADHD nella sindrome di Tourette

Per quanto riguarda la sindrome di Tourette vi è un’incidenza pari all’1% della popolazione generale che cresce al 18% nell’età scolare; il rapporto fra sesso maschile e femminile è 3:1.

Il deficit dell’attenzione interessa il 5-6% dei bambini in età scolare. La diffusione è maggiore tra i maschi che tra le femmine, ricalcando il rapporto 3:1 della sindrome di Tourette. Nelle bambine è spesso diagnosticata in un’età superiore rispetto ai bambini.

EZIOLOGIA

Anche per quanto concerne l’eziologia possiamo evidenziare delle somiglianze fra i due quadri patologici.

Esiste infatti per entrambi una predisposizione familiare che rende i disturbi più facilmente rilevabili fra i parenti biologici di primo grado. Nello specifico la ricerca genetica è ancora in corso per lo studio della sindrome di Tourette, in cui probabilmente il gene SLITRK1 ha un ruolo dominante ; mentre il team di ricerca diretto dal dott. Hakonarson del Centro di Genomica Applicata presso l’Ospedale Pediatrico di Filadelfia ha identificato quattro geni con un numero significativamente maggiore di variazioni di copie in un gruppo statisticamente significativo di bambini con ADHD. I quattro geni appartengono alla famiglia del recettore del glutammato, una proteina che funge da neurotrasmettitore dei segnali neuronali.

Inoltre un’alterazione della sinaptogenesi dopaminergica caratterizza entrambe le patologie, così come il coinvolgimento delle aree cerebrali a livello dei lobi frontali e della corteccia.

ST E ADHD: PATTERN CONDIVISI

Esiste una sovrapposizione fra taluni elementi comportamentali tipici della sindrome di Tourette e dell’ADHD; ad esempio la compromissione nella produzione del linguaggio che risulta  “sregolato” e non controllato, quindi impulsivo (cfr. ecolalia) o accompagnato da problemi di articolazione (cfr. balbuzie).

Dal punto di vista sociale, la scarsa padronanza delle regole esplicite ed implicite e l’intolleranza alle frustrazioni complicano la possibilità di sviluppare e mantenere rapporti sociali soddisfacenti.
Sono spesso presenti rigidità ed incapacità di adattarsi ai cambiamenti, tanto pronunciate da impedire la presa di decisioni e la loro attuazione.
Sia i soggetti affetti da sindrome di Tourette che da ADHD sviluppano problemi di autostima, autoefficacia ed autorealizzazione, influenzati sia da fattori primari sia secondari.

Infatti la presenza del disturbo complica lo sviluppo di un appropriato concetto di sé e genera disagio sociale. La condizione patologica è sfavorevole all’apprendimento e alla buona riuscita scolastica, oltre che all’instaurarsi di relazioni sociali durevoli, e peggiora le difficoltà iniziali del bambino aumentando il rischio di essere facilmente vittima di emarginazione o influenze sociali negative e di trovarsi quindi in situazioni rischiose in età adolescenziale. Sentimenti di inadeguatezza, ansia e depressione sono, pertanto, conseguenze possibili. Talvolta a difesa di un sé minacciato si sviluppa l’atteggiamento défiant, tipico del disturbo oppositivo-provocatorio o forme di aggressività che possono sfociare in un disturbo della condotta.

Oltre alle normali problematiche legate al passaggio evolutivo da età infantile ad età adolescenziale in cui si riscontrano cambiamenti adattivi sul piano biopsicosociale, si aggiunge la necessità di accettazione e gestione di una patologia all’interno di un contesto familiare e scolastico che può essere più o meno facilitante.

error: Content is protected !!
Torna in alto