Disturbi da Tic e sindrome di Tourette

La sindrome prende il nome dal neurologo francese Georges Albert Édouard Brutus Gilles de la Tourette che nel 1885 descrisse i primi casi clinici. È un disturbo neurocomportamentale dello sviluppo, caratterizzato dalla presenza di più tic motori e almeno un tic sonoro.

L’incidenza è del 1% nella popolazione generale e del 18-20% in infanzia e adolescenza.

Diversi disturbi comportamentali possono associarsi ai tic, i prevalenti sono: il Disturbo Ossessivo-Compulsivo cfr. DOC (fino al 90% di comorbidità) e il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività cfr. ADHD (fino al 60% di comorbidità). I tic vanno e vengono all’interno della stessa giornata/settimana/mese, e si spostano in diverse aree del corpo; nel 75% dei casi la sindrome va incontro a un miglioramento o a una remissione spontanea fra i 18 e i 30 anni di vita.

I criteri diagnostici del DSM-5 (2013):

Un tic è un movimento o un’emissione di un suono/vocalizzo afinalistico, improvviso, ricorrente e aritmico.

  1. Nel corso della malattia si sono manifestati a un certo punto sia tic motori multipli sia uno o più tic vocali, sebbene non necessariamente in concomitanza.
  2. I tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza, ma sono persistiti per più di un anno dall’esordio del primo tic.
  3. L’esordio avviene prima dei 18 anni di età.

L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es. cocaina) o a un’altra condizione medica (per es. malattia di Huntington, encefalite postvirale).

Disturbo Ossessivo-Compulsivo

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ll disturbo -acronimo DOC-, si caratterizza per la presenza di ossessioni e/o compulsioni, e si presenta con una prevalenza dell’1,1-1,8% nella popolazione generale e fino al 90% nei soggetti con sindrome di Tourette.

Le ossessioni (in gergo: “fissazioni”) sono pensieri o immagini ricorrenti, indesiderati e intrusivi, a cui possono accompagnarsi sentimenti di ansia, paura, fastidio, frustrazione, e disgusto.

Le compulsioni (in gergo: “rituali”) sono pensieri o azioni ricorrenti e indesiderate che il soggetto mette in atto per bloccare o gestire le ossessioni e l’attivazione emotiva connessa.

Un esempio può dunque essere l’ossessione del pulito e la compulsione di lavarsi le mani ripetutamente. N.B. non sempre la compulsione è un’azione strettamente connessa all’area tematica ossessiva (es. ossessione del pulito e compulsione di toccare oggetti viola).

Per ottenere la diagnosi è necessario che le ossessioni e/o compulsioni comportino un dispendio di tempo significativo e causino disagio clinico o compromissione del funzionamento in una o più aree di vita principali.

 

Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività

Il disturbo -acronimo DDAI in italiano, ADHD in inglese- si caratterizza per la presenza di:

problemi attentivi

es. scarsa concentrazione nello studio
es. non riuscire a guardare un film per intero
es. vissuti di noia
es. perdere oggetti
es. la persona sembra non ascoltare quando le si parla
es. sognare a occhi aperti

e/o iperattività-impulsività

es. non riuscire a stare fermi a tavola/nel banco
es. giocherellare con gli oggetti
es. passare da un gioco/attività/argomento all’altro senza portarne a termine uno
es. non rispettare i turni di gioco/parola
es. parlare senza sosta
es. ridere immotivatamente
es. dire qualcosa senza tener conto delle conseguenze negative

che interferiscono con il funzionamento o con lo sviluppo biopsicosociale dell’individuo. L’ADHD viene denominato di tipo “combinato” quando include entrambe le componenti; viceversa, “con disattenzione predominante” o “con iperattività-impulsività predominante” quando prevale una componente.

Per la diagnosi i sintomi devono manifestarsi prima dei 12 anni di vita e per almeno 6 mesi, e causare disagio clinicamente significativo in almeno due ambiti di vita. Solitamente nei pazienti affetti da sindrome di Tourette i sintomi ADHD si presentano a partire dai 5 anni. La prevalenza all’interno della popolazione generale è del 5% nei bambini e del 2,5% negli adulti, mentre nei soggetti con sindrome di Tourette raggiunge il 60%.

Disturbo Oppositivo Provocatorio

Il disturbo -acronimo DOP- si caratterizza per la presenza ricorrente di un umore collerico/irritabile, di comportamenti provocatori, polemici o vendicativi che durano almeno 6 mesi.

I primi sintomi appaiono solitamente in età prescolare e, più raramente, dopo l’adolescenza; i sintomi possono rendere complesse le interazioni sociali e sfociare in situazioni conflittuali.

Al disturbo si associa un maggior rischio di sviluppare sintomi ansiosi e/o depressivi.

La prevalenza all’interno della popolazione generale varia dall’1 all’11%, mentre nei soggetti con sindrome di Tourette raggiunge il 14,5%.

Sintomatologia ansiosa nella sindrome di Tourette

L’ansia è una funzione adattiva e difensiva dell’organismo umano. Diventa patologica se si manifesta in forme quali agitazione psicomotoria, preoccupazione eccessiva, e fobie.

Si associa alla sindrome di Tourette con valori che toccano il 45%, con una predominanza per la fobia sociale, la fobia scolastica e l’ansia prestazionale specie all’interno di contesti scolari, lavorativi e talvolta agonistici; più raramente si assiste a episodi di attacco di panico. 

Sintomatologia depressiva nella sindrome di Tourette

sintomatologia depressiva

I sintomi depressivi possono costituire un vero e proprio Disturbo dell’Umore, caratterizzato da disagio emotivo e compromissione significativa del funzionamento di aree di vita importanti.

La sintomatologia depressiva nei pazienti con sindrome di Tourette ha una prevalenza che varia dal 13% al 76%, con manifestazioni differenti in base all’età del soggetto. Nei bambini e adolescenti si esprime attraverso crisi di rabbia e bassa autostima, mentre negli adulti, oltre che da bassa autostima, è caratterizzata da sentimenti di irritabilità e tristezza.

N.B. le alterazioni del sonno e dell’appetito, e le capacità decisionali sono frequentemente determinati da aspetti ticcosi e ossessivi

Tricotillomania

Il disturbo è caratterizzato dall’impulso ricorrente e irrefrenabile a strapparsi peli o capelli di una o più aree del corpo, producendo disagio emotivo o compromissione del funzionamento della persona in aree di vita principali.

Lo strappo può avvenire all’interno di episodi più o meno prolungati e intensi, e più o meno frequenti.

Il comportamento può essere preceduto da un senso di crescente tensione/forte “urgenza” a mettere in atto lo strappo. Inoltre, il gesto può essere innescato da diversi stati d’animo, tra cui ansia e noia, che il paziente cerca di compensare con il senso di gratificazione e sollievo prodotto dallo strappo.

Il soggetto affetto da Tricotillomania può anche sperimentare: sentimenti di frustrazione e vergogna provocati dall’incapacità di controllare lo strappo, e tentativi di nascondere le aree di cute diradate.

La prevalenza all’interno della popolazione generale è stimata tra l’1 e il 2% con una frequenza 10 volte maggiore nel genere femminile. Questo disturbo può associarsi a Dermatillomania, Onicofagia e sindrome di Tourette.

Si parla di Tricotillomania quando si possono escludere altre condizioni mediche (es. patologie dermatologiche) come causa del disturbo stesso.

Dermatillomania

Il soggetto affetto da Dermatillomania può anche sperimentare: sentimenti di frustrazione e vergogna provocati dall’incapacità di controllare il gesto, e tentativi di nascondere le lesioni.

La prevalenza all’interno della popolazione generale è di circa l’1,4%, di cui il 75% è rappresentato da soggetti di sesso femminile. Questo disturbo può associarsi a Onicofagia, Tricotillomania, e sindrome di Tourette. Si parla di Dermatillomania quando si possono escludere altre condizioni mediche (es. patologie dermatologiche) come causa del disturbo stesso.

Onicofagia

onicofagia

Disturbo che prevede la marcata tendenza a mangiarsi le unghie, talvolta asportando anche pellicine, e che conduce il soggetto a disagio emotivo o compromissione del funzionamento in aree di vita principali.

L’origine di questa condotta molto diffusa si trova nel tentativo di gestire stati emotivi quali ansia e nervosismo. In prossimità del gesto il soggetto può sperimentare un senso di sollievo e gratificazione, tuttavia possono subentrare sentimenti di frustrazione provocati dall’incapacità di controllare il gesto.

Interessa il 20%-30% della popolazione e ha una prevalenza alta soprattutto in età infantile e in adolescenza. Questo disturbo può associarsi a Dermatillomania, Tricotillomania e sindrome di Tourette.

 

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